La Chiesa, i dipinti riconosciuti

Della Chiesa del monastero non restano, o non sono ancora stati trovati, disegni, dipinti o incisioni. Sappiamo dalle descrizioni e dalla pianta che era una chiesa a navata unica, divisa in un’aula interna destinata alle monache di clausura ed in una esterna per i fedeli. Ebbe la facciata modificata su progetto di Pellegrino Tibaldi (1572) e rimase in funzione anche dopo la soppressione del convento fino al 1805.
Tre dipinti tra i molti che adornavano la chiesa sono giunti nel primo decennio dell’Ottocento alla Pinacoteca di Brera, passando  poi in deposito a chiese milanesi o lombarde. Sono stati con certezza identificati: la Trasfigurazione, dipinta agli inizi del Seicento  dalla bottega di Camillo Procaccini (1551-1629), ora nella chiesa di Sant’Alessandro Martire a Robbiate (Lecco) e la Madonna con il ritratto di San Domenico tra le Sante Caterina d’Alessandria e Maria Maddalena, dipinta nella seconda metà del Seicento da Carlo Francesco Nuvolone (1609-1661) in deposito a Santa Marcellina di Baggio a Milano.
Il pittore perugino Luigi Scaramuccia, che aveva al Convento della Vettabbia una figlia monaca, è autore de  La Visione Mistica di Santa Caterina da Siena, dipinta prima del 1650, destinata nella chiesa del monastero ad affiancare la pala d’altare con l’Annunciazione.  Il grande dipinto è ora visibile nella chiesa parrocchiale di San Martino a Greco Milanese.

 

Bibliografia
L. Arrigoni, V. Maderna, Pinacoteca di Brera. I dipinti, Milano, 2010, schede 1076, 1179.
Pinacoteca di Brera. Scuola lombarda, ligure, piemontese 1535-1796, Milano 1989, scheda 276, pp. 396-397.
A. Ottino della Chiesa, Brera dispersa. Quadri nascosti di una grande raccolta nazionale, Milano, 1984, p. 97.
F.M.Ferro, Nuvolone una famiglia di pittori nella Milano del ‘600, Soncino (Cremona, 2003, scheda cf 121, pp. 201-202.